COnVIvereDomani – pensieri di architettura per un lockdown urbano
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INTRODUZIONE
Le situazioni emergenziali sono sempre spunto di riflessione, adattamento e svolta. La creatività, applicata alla progettazione per risolvere situazioni nuove e inaspettate, scopre soluzioni innovative per fronteggiare i problemi che sorgono spontanei al mutare del contesto.
In questo ambito si pone il nostro studio rivolto a identificare soluzioni per l’abitare di domani, in ambienti confortevoli, piacevoli e adatti a sopperire alle mancanze evidenziate dalle attuali abitazioni in questi giorni di isolamento/quarantena che abbiamo vissuto.
Lo studio si svolge in diverse fasi e sotto diversi aspetti, analizzando la qualità degli spazi interni più che la loro quantità, le necessità vitali e le caratteristiche igienico sanitarie degli ambienti, l’intervento tecnologico quale ausilio nella vita quotidiana. Tutto ciò deve tenere conto inoltre di una evoluzione e diversificazione delle relazioni sociali che è attualmente in atto, mutate di necessità in “relazioni a distanza” e spinte dai social network con una forza ancora più marcata rispetto al passato. Piattaforme per video call sono diventate uno strumento essenziale in diversi ambiti, dall’istruzione al fitness, dalle amicizie all’ambito familiare, e saranno probabilmente oggetto di una ulteriore evoluzione nell’immediato futuro quali strumenti essenziali.
GLI AMBIENTI INTERNI DELLA CASA
Progettare un luogo da abitare è come cucire un abito su misura per i suoi proprietari. “Abitare” e “abito” derivano entrambi dal latino habere, anche se con un diverso significato: il primo nel senso di possedere, il secondo nel senso di comportarsi, ma nel nostro caso la dimora e le abitudini delle persone si uniscono alla ricerca dell’armonia tra casa e persona.
Oggi più che mai, ci rendiamo conto di quanto alcune abitazioni siano inadeguate a soggiorni “forzatamente” lunghi, alla convivenza di funzioni tipicamente differenziate come l’ambito familiare, il lavoro, lo sport e gli interessi personali. Le nostra case non sono pronte ad accoglierci per situazioni di emergenza e fronteggiare le nuove necessità, per cui diventa essenziale ri-progettarle e ri-programmarle per creare spazi confortevoli e funzionali.
La soluzione va ovviamente progettata e contestualizzata in ogni singola abitazione, ma la nostra prima linea di azione è quella di proporre spazi multifunzionali e trasformabili in base alle necessità, che possono variare di giorno in giorno o addirittura più volte nella stessa giornata, in base al tipo di attività richiesto in quel preciso momento. La presenza di spazi flessibili e dinamici all’interno dell’abitazione diventa fulcro di questa nuova progettazione, nella quale si esce dagli schemi canonici degli ambienti della casa identificati come camera, soggiorno e cucina, superando anche il concetto di open space per giungere a nuove soluzioni creative.
Analizzando alcune delle criticità che abbiamo rilevato in questo periodo di isolamento, sicuramente le principali esigenze delle famiglie, in termini di spazio abitativo, sono state quelle di conciliare la vita domestica con il lavoro in modalità smart working, e allo stesso tempo ritagliare lo spazio per tutte quelle attività collaterali, come lo sport e gli hobby, che normalmente si praticano all’aperto o in spazi dedicati. Una tematica importantissima è inoltre quella degli spazi dedicati ai bambini, il cui ambiente dedicato è spesso circoscritto alla camera o in alcuni casi a una stanza dei giochi, ambienti forse sufficienti in un contesto di vita “normale”, ma che ovviamente si rivelano insufficienti per soggiorni di lungo periodo.
Situazioni di discomfort si generano a causa di diversi fattori, come la mancanza o la disorganizzazione dello spazio necessario allo svolgersi delle attività, la carenza di luce naturale o l’insufficienza di una adeguata illuminazione artificiale in alcuni ambienti della casa, la mancanza di un adeguato isolamento acustico che consenta di fruire di ambienti silenziosi in cui concentrarsi o, al contrario, in cui fare attività che producono molto rumore. L’arredo degli ambienti gioca la sua parte, in quanto sarebbe preferibile avere elementi funzionali alla “trasformazione” dello spazio piuttosto che di intralcio, prediligendo elementi modulari, che possano svolgere più funzioni ed essere facilmente spostati per modificare lo scenario.
Anche la distanza dall’elemento naturale e il verde, possono generare malessere e depressione; avere una vista sul paesaggio naturale può essere di aiuto per stimolare il ritmo circadiano, ma non avere un contatto diretto e fisico con un contesto naturale è sicuramente fonte di disagio nell’essere umano.
VERSO UNA NUOVA PROGETTAZIONE
Analizziamo nel dettaglio le singole cause per identificare delle possibili soluzioni. La mancanza di spazio dedicato alle funzioni che in questo periodo di emergenza siamo chiamati a svolgere nelle nostre abitazioni, spesso non adeguate a tale scopo, non si può ovviamente risolvere in modo semplice, se non riprogettando attentamente gli spazi della casa. Per le situazioni in cui sia presente una camera “jolly” o degli ospiti, la prima soluzione sarà ovviamente quella di arredarla in modo da ricavare postazioni dedicate al lavoro piuttosto che allo sport. Ma se in casa non abbiamo a disposizione questo spazio? Una soluzione radicale ovviamente prevede un’opera di ristrutturazione, che progettualmente tenga conto di tutte le esigenze personali, con soluzioni dinamiche e fluide che possano facilmente adattarsi a futuri cambiamenti. Questo si può ottenere ottimizzando gli spazi, convertendo elementi di servizio come ingressi e corridoi in parti funzionali, progettando un arredo modulare che possa vestire lo spazio in maniera intelligente e flessibile. Esistono inoltre sistemi a scomparsa tali da riconfigurare lo spazio in maniera semplice e rapida, elementi contenitivi per ogni ambiente della casa e con diverse funzioni, per consentire di recuperare non solo lo spazio utile ma anche quello interno ai muri stessi, mediante l’utilizzo di casseri metallici come accade già con i serramenti.
Se anche questa soluzione fosse inattuabile si prospettano soluzioni innovative, come ad esempio le isole insonorizzate, elementi solitamente utilizzati in ambienti pubblici, come le biblioteche, o in ambienti di lavoro particolarmente all’avanguardia. Questi elementi di arredo conciliano le esigenze del design e della privacy, sia dal punto di vista acustico che visivo. Consentono di creare un microambiente all’interno di esse, come un guscio che possa isolare dal contesto e ottenere la privacy necessaria a lavorare, a effettuare una lezione online secondo le nuove modalità con cui si svolge la scuola, o avere semplicemente, in questo periodo di convivenza forzata, uno spazio in cui dedicare un momento a se stessi.
Elementi di questo tipo, dal design contemporaneo e dalla forma accattivante, potrebbero comporre il nostro ambiente domestico nel prossimo futuro e eventualmente trasformarsi e adattarsi alla funzione residenziale, apportando accorgimenti che lo integrino al meglio in un’abitazione.
Soddisfatta la mente, anche il corpo ha bisogno di recuperare spazi compensativi alla mancanza di aree aperte o luoghi idonei all’attività fisica. Tappetini da yoga, attrezzature da palestra, tapis roulant o rulli da ciclismo sono tra gli elementi principali per sopperire in queste fasi a tale necessità, ma spesso quello che manca è lo spazio dove utilizzarli o contenerli. Come per gli spazi da dedicare al lavoro, la possibilità di avere o poter ricavare una stanza da dedicare alle attività motorie semplifica di molto la situazione. Se ciò non fosse possibile, la necessità di mutare gli spazi canonici in ambienti multifunzionali deve tenere conto di diverse dinamiche, come la necessità di avere uno spazio ampio e sufficiente a compiere i movimenti del corpo, la possibilità di effettuare un adeguato ricambio d’aria, preferibilmente naturale, e di contenere il rumore prodotto. E’ da tenere in conto l’interazione con gli altri componenti del nucleo familiare, per evitare incidenti domestici soprattutto in presenza di bambini o animali. Per questi motivi lo spazio deve essere circoscritto, aerato e ampio. La riconversione temporanea di uno spazio con queste caratteristiche non è sempre facile, occorre disporre di un arredamento adeguato a contenere le attrezzature, preferibilmente modulare, componibile, in modo da riposizionarlo facilmente a seconda della disposizione ottimale per le singole attività. Spesso le dotazioni per lo sport sono ingombranti, come tapis roulant, biciclette o attrezzature da palestra, e si rende necessaria o la presenza fissa nell’arredo, compatibilmente con gli spazi a disposizione, oppure la realizzazione di elementi studiati su misura per il contenimento e magari, perchè no, con una funzione complementare all’attività fisica. Esistono elementi di arredo, ad esempio dedicati al ciclismo, in cui riporre la bicicletta, i vestiti, le scarpette e ogni elemento utile alla pratica sportiva. Non è detto che questi elementi non possano essere riprogettati e sviluppati per contenere anche i rulli, un tappetino e magari che questi stessi elementi non si possano integrare alla struttura stessa per facilitarne la messa in uso.
L’importanza fondamentale che riveste l’aerazione del locale suggerisce comunque di posizionare questo genere di attività in prossimità di ampie finestre, possibilmente non soleggiate per evitare il surriscaldamento della stanza; la ventilazione potrebbe essere integrata da un dispositivo artificiale in modo da migliorare la circolazione dell’aria. La possibilità di avere un terrazzo nelle vicinanze inoltre semplificherebbe la possibilità di posizionare l’attrezzatura in esterno nel caso le condizioni meteo fossero favorevoli, aumentando di molto il comfort dell’atleta.
L’ILLUMINAZIONE E IL FATTORE NATURALE
I nostri progetti sono da sempre incentrati su uno studio attento delle caratteristiche illuminotecniche degli ambienti. L’illuminazione degli spazi interni incide moltissimo sulla sensazione di comfort che questi possono generare o meno sull’utilizzatore. La luce naturale è sempre la soluzione da privilegiare, sia per la qualità e la sostenibilità stessa dell’elemento naturale, sia per mantenere viva la percezione del ritmo circadiano anche durante i lunghi soggiorni in ambienti interni. La perdita della sensazione dello scorrere del tempo dato dal ritmo luce/buio influisce negativamente sullo stato d’animo delle persone, e alla lunga può generare forti condizioni di disagio. Risulta importante una buona esposizione dell’appartamento alla luce solare, privilegiando l’affaccio migliore per le zone giorno, nelle quali si trascorre la maggior parte del tempo, e riservando le esposizioni più in ombra o verso Nord alle camere e ai servizi.
L’illuminazione artificiale deve di conseguenza integrare quella naturale nelle condizioni in cui questa non sia sufficiente, quindi in base alle condizioni metereologiche, alle ore del giorno, o al tipo di attività che si sta svolgendo in un determinato momento. Alcune attività richiedono infatti una luce maggiore, come i lavori di precisione, le attività manuali o di cucina, la lettura. Anche la temperatura di colore della luce è importante per migliorare la sensazione di comfort; solitamente negli ambienti domestici utilizziamo luce calda a 3000°K, che rende l’ambiente piacevole e armonioso, regolando poi la potenza luminosa in base alle necessità. La possibilità di predisporre diversi “scenari” aiuta le persone ad avere una maggiore flessibilità nell’utilizzo degli ambienti, focalizzando la luce dove serve realmente per contenere i consumi e rendere lo spazio dinamico e mutevole. L’utilizzo di un impianto domotico può incrementare questo aspetto, aggiungendo infinite possibilità di regolazione per ottimizzarne la resa, anche temporaneamente in un limitato periodo di emergenza come quello in cui stiamo vivendo. La domotica applicata all’ambito residenziale consente infatti di sfruttare al massimo l’integrazione fra le varie componenti tecnologiche a disposizione: comandare le luci e i serramenti, la temperatura dell’aria, l’impianto di allarme, sono solo alcune delle possibilità. L’introduzione degli assistenti vocali ha ampliato ulteriormente questo ventaglio di soluzioni, interagendo direttamente e in maniera molto semplice con ogni dispositivo connesso.
Uno spunto molto interessante per migliorare la qualità degli ambienti interni poco illuminati o per forza di cose poco soleggiati, è quello di ricorrere a un cielo artificiale. Questi elementi innovativi sono dei panel led che riescono a riprodurre i fenomeni ottici del sole e del cielo anche in ambienti interni, una sorta di lucernario che simula perfettamente la profondità, il colore e la percezione dell’atmosfera, donando la sensazione di avere un contatto visivo con l’esterno anche in assenza delle giuste condizioni naturali.
Un altro elemento utile a stimolare la percezione del fattore esterno è la realizzazione di un angolo verde da realizzare all’interno dell’abitazione o in un eventuale spazio esterno a disposizione. Nonostante sia in realtà poco influente sulla qualità e la pulizia dell’aria interna, la presenza di piante ornamentali o aromatiche può nettamente migliorare l’umore delle persone, contribuendo a ridurre ansia e stress; un angolo di natura in casa regala indubbiamente effetti benefici rendendo più colorati gli spazi domestici, diventando anche una occupazione in queste giornate di “riposo forzato”.
La combinazione di questi ultimi elementi, la luce naturale e un angolo verde, crea elementi architettonici estremamente interessanti dal punto di vista progettuale, delle vere e proprie “oasi naturali” all’interno dell’appartamento. Spazi per il bene dell’animo e del corpo.
LO SPAZIO DEDICATO AI BAMBINI
Capitolo a parte, data la sua fondamentale importanza, è quello dello spazio da riservare e da dedicare ai bambini. Solitamente lo spazio loro dedicato si limita alla cameretta, alla stanza dei giochi. In questa fase di lockdown, con le scuole chiuse e il divieto di uscire, si rende però necessario ampliare i loro spazi, ripensando all’intera casa come luogo dedicato. E’ necessario ricavare spazi per il gioco, per la lettura e lo studio, per l’interazione a distanza con maestre e amici. Luoghi in cui sia necessario interagire con genitori e fratelli, ma anche luoghi dove ricavare l’intimità necessaria alle attività individuali e di concentrazione. Questi spazi non devono essere solo di risulta, ma diventare a tutti gli effetti ambienti a misura di bambino: dall’arredamento ai colori, devono potersi adattare al momento e alla funzione richiesta. Elementi contenitivi e modulari, per riporre gli oggetti e permettere una rapida conversione degli spazi. Lo studio del colore degli ambienti interni, ancora più che per gli adulti, gioca un ruolo fondamentale nel predisporre l’animo del bambino nelle varie attività che deve svolgere nella giornata. Colori accesi e caldi per stimolare la creatività e la socialità, colori rilassanti per agevolare la concentrazione e il riposo: uno studio approfondito dell’ambiente domestico può aiutare a definire meglio questi aspetti, magari inserendo elementi di arredo o decorativi su uno sfondo neutro, situazione ottimale per conformare uno spazio dinamico e multifunzionale come quello che stiamo proponendo.
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