Padiglione montabile-smontabile per bambini autistici
Un container multisensoriale dove i bambini autistici possono giocare ed essere guidati in vere e proprie azioni terapeutiche.
Progetto vincitore dell’VIII edizione del premio Socialis, organizzato dall’Osservatorio Socialis per promuovere gli studi accademici sulla Corporate Social Responsibility.
E’ stata sviluppata l’idea di un ambiente comune protetto e adatto alle esigenze dei bambini con autismo o con problemi di comportamento: lo spazio diventa multisensoriale: si sente, si vede, si tocca, si ascolta, si interagisce con colori, suoni, melodie.
Una progettazione consapevole per la società di oggi e di domani nasce dalla necessità di utilizzare materiali ecologici e di riuso, realizzando strutture che possano assolvere la propria funzione senza segnare irrimediabilmente il territorio.
L’idea di progettare un padiglione montabile, smontabile e trasportabile per bambini autistici deriva da questi ragionamenti, e la scelta di realizzarlo all’interno di un container, struttura economica e facilmente reperibile, è nata guardandone i cumuli abbandonati vicino ai porti. Un modulo “abitativo” economico riciclato e riciclabile, e soprattutto mobile è emblematico di un modus vivendi all’insegna della dinamicità.
All’interno dell’ampia gamma di soluzioni già sviluppate sul tema del riutilizzo dei container, dalle abitazioni temporanee agli uffici di cantiere, o usato come punto di accoglienza, alla trasformazione in strutture permanenti, si è voluto interpretare il progetto cercando di preservare e mantenere inalterate alcune delle caratteristiche intrinseche del container, tra le quali mobilità, standardizzazione del trasporto, autosufficienza e flessibilità di utilizzo.
Queste “scatole “di ferro sono diventate stanze multisensoriali nel mondo per la riabilitazione di bambini autistici, mettendo insieme il movimento e la temporaneità dell’architettura. Nella progettazione, infatti, il container, dotato delle migliori tecnologie in tema di risparmio energetico, facile da trasportare e montare, diventa una ‘struttura facilmente collocabile, coerentemente in un parco come in un cortile, in uno spazio aperto o chiuso, e anche come integrazione di padiglioni ospedalieri’. Con l’involucro adattato ad ogni contesto, il container può interagire con il territorio circostante, ricreare verde dove non c’è, diventare parete per cartelloni pubblicitari, ma anche rappresentare con graffiti e murales i sogni dei bambini. Se esternamente, il container può avere molteplici applicazioni, all’interno è stata sviluppata l’idea di uno spazio comune protetto e adattato anche alle esigenze dei bambini con autismo o con problemi di comportamento: lo spazio diventa multisensoriale: si sente, si vede, si tocca, si ascolta, si interagisce con colori, suoni, melodie: il container diventa un luogo dove i bambini possono non solo giocare, ma essere guidati in vere e proprie azioni terapeutiche. L’utilizzo della struttura è stato studiato all’interno di ospedali pediatrici come il Giannina Gaslini di Genova ma anche al Mayer di Firenze .
Spazi utili, insomma: interattivi e multisensoriali al loro interno, facilmente montabili e smontabili, adatti a contesto esterno, economici da trasportare e dotati delle migliori tecnologie in termini di impatto ambientale e servizi interni (spogliatoi, bagni e segreteria), lo rendono anche autosufficiente .